venerdì 31 gennaio 2014

AGONIA DI UN RISVEGLIO

Soltanto lo Spirito può continuare l'opera del ministero in una chiesa risvegliata. Il programma di una chiesa può essere perciò soltanto questo:

Ravvedimento

Santificazione

Pienezza Spirituale.

Quando un risveglio cade in coma anche questi punti del programma vengono dimenticati e non è soltanto il ravvedimento che viene nascosto, sotto tiri, mucchio di prediche che possono procurare maggiore popolarità, ma anche la santificazione, anche il battesimo dello Spirito Santo cadono nel numero degli argomenti dimenticati.

Non si parla più di vita nuova e di separazione dal mondo; non si predica più la mortificazione della personalità naturale e la lotta contro tutte le tradizioni e le consuetudini terrene. La santificazione viene, tutto al più, presentata come una concezione teorica di etica cristiana; essa finisce con l'apparire come un'idea che tutti devono conoscere, ma che nessuno può tradurre in pratica.
L'orazione della fede salverà il malato e quando questo popolo ammalato sarà nuovamente attraversato dalla potenza della guarigione, noi udiremo ancora una volta proclamare il programma del risveglio.
Rimane soltanto un compito all'uomo di Dio: innalzare con sincerità la preghiera della fede per la guarigione dell'illustre ammalato.
Fratelli consideriamo le osservazioni esposte come messaggi indirizzati personalmente a noi, perché anche se ci può sembrare che il quadro presentato sia colorito a tinte troppo forti, a tinte che si addicono più ad altri che a noi, in realtà esso interpreta uno stato che già appare distintamente nel suo insorgere e che ancora più distintamente apparirà nel suo sviluppo, se non interverrà prima l'onnipotenza divina, per far risorgere dal suo letto di agonia, un risveglio ammalato.

Roberto bracco.

sabato 2 novembre 2013

LA SCELTA "Sintesi della relazione di Rosetta Mascali nella Conferenza delle donne a Gela 19 Ott. 2013"

Testo Matt. 6, 24
Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure sarà fedele all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.

Deuteronomio 30,19

Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza,

TEMA: LA SCELTA.

Introd. Il nostro testo non può essere spiegato senza il suo contesto, vale a dire i tre capitoli in cui Gesù parla com’essere felici, o meglio, “le beatitudini” dal cap. 5-7. Egli rivela il segreto della vera felicità, tutti i consigli per essere edificati nello spirito della nostra mente.

La situazione attuale della nostra Nazione e del mondo in generale scoraggia la chiesa, noi sappiamo che l’occhio di Dio veglia sul Suo popolo, ma qualcosa ci fa sentire insicuri, preoccupati.

Arrivano notizie veloci attraverso i Mass-media, ed altri motori di ricerca come FB. Dove tutti sanno tutto di amici, comunità ed altro. Si parla d’ecumenismo, xenofobia, multietnicismo e integrazione.
Un bonismo che accomuna tutte le religioni e istituzioni! Anche la chiesa vuole essere protagonista, si creano associazioni di volontariato, beneficenza, tutto questo appare interessante ed accettevole ma, non tocca i bisogni del cuore, è un messaggio spento senza potenza.

1)      In cosa consiste la vera conversione?

Dovremmo chiederlo ai fratelli perseguitati in Siria, a coloro che hanno sperimentato sulla propria vita le parole di Gesù: beati coloro che sono perseguitati per cagione di giustizia: a quelle 200 donne rapite e stuprate fino alla morte solo perché erano cristiane.

La chiesa di oggi è quella del comodismo, ha sempre altro da fare, quando si tengono le riunioni di preghiera, vive il sacro e il profano, molti mi mandano la richiesta d’amicizia su fb. Quando vado a guardare la loro bakeka, è piena d’insulti, parolacce, sorella scherziamo, beh io non scherzo e non ti do l’amicizia.

2)      In 1 Re cap. 18 leggiamo una tragica storia, un Re d’Israele non solo aveva sposato una donna pagana figlia del Re Sidone, ma istituì il culto al dio baal, dove Izebel offriva i suoi sacrifici umani. Una cattiva influenza per Israele… al punto che il popolo diventò corrotto. Elia li pone davanti ad una scelta: 'Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l'Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui'. Il popolo non gli rispose verbo. V. 21

3)      Siamo consapevoli che il nostro Dio è l’Onnipotente e allora perché la chiesa sembra la sorella gemella del mondo? Qualcuno pensa che la chiesa è secolarizzata, spenta, attiva nell’intrattenimento ma con un carisma umano, senza l’ardore dello Spirito.

4)      La vera conversione non è chiedere perdono e tornare sempre allo stesso peccato, è pentirsi, vale a dire dolersi dentro a tal punto di vergognarsi e non farlo più, è cercare la Faccia di Dio per essere ripieni di S. Santo! Paolo scrive agli Efesi: chi rubava non rubi più e nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, altrimenti contristate Lo Spirito Santo.

5)      Qualche mese fa, dopo la riunione in una comunità il pastore m’invitò a dare dei consigli a delle giovani sorelle. Tra le tante domande uscì fuori se era lecito il “petting”, fino a che punto si può arrivare tra fidanzati? (coccole particolari) È vero che la paglia arde vicino al fuoco?

6)      Raccontai loro di una ragazza che era incinta da 4 mesi e credeva di avere chissà quale male incurabile, l’hanno ricoverata e le analisi rilevarono una gravidanza in atto..  ma lei, era ancora vergine… aveva fatto solo “petting”. Sorella lo fanno tutti, NO! Non tutti! Il profeta Geremia diceva da parte del Signore: non imitate le nazioni perché i costumi dei popoli sono vanità, la PORZIONE di Giacobbe non è come loro è la tribù della Sua eredità.  Fai parte di questa porzione? L’apostolo Paolo esortava spogliatevi del vecchio uomo.  

2) QUAL’E’ LA REALTA’ DELLA CHIESA DEL TERZO MILLENIO?

A) La nostra società è piena d’ambiguità e purtroppo la realtà della chiesa è uguale: 
Famiglie allargate, si convertono persone che non lasciano il peccato, allora ci chiediamo: che tipo di conversione è questa?
LE CHIESE SONO PIENE DI PERSONE CHE VIVONO LA DOPPIA VITA
UN PIEDE NEL MONDO E UNO IN CHIESA. La chiesa somiglia sempre di più a quella di Laodicea descritta in Apoc. 3, 14 TIEPIDA, NE CALDA NE FREDDA, come i fiori di stoffa, bei colori, belle composizioni… ma, non fanno ne profumo, ne cattivo odore, ai quali Dio dice: RAVVEDITI! O IO TI VOMITERO’ DALLA MIA BOCCA.


B)    LA SCELTA
Oggi Dio ci mette davanti ad una scelta, in Deut. 28, Egli pone davanti ad Israele due vie: quella della benedizione e quella della maledizione, ti lascia libera/o d’intraprendere il tuo cammino durante il quale cmq. Incontrerai prove e ostacoli ma se scegli di servire Cristo Egli non ti lascerà solo. Non ti mancheranno le tentazioni, Satana ti offrirà tutte le cose più attraenti, ma ricorda… Gesù le ha rifiutate!
QUALE VALORE DAI ALLA VITA ETERNA?

Molti credenti giudicano l’operato di Dio, lo accusano perché altri hanno tutto e loro niente, Gli attribuiscono colpe per i loro problemi… nulla manca a coloro che lo temono… viviamo in un mondo pieno d’infermità, respiriamo aria inquinata e cibi geneticamente modificati, molti soffrono di celiachia proprio a motivo del grano modificato. Dio non ha detto che non prenderemo malattie, ma: Io sono l’Eterno che ti guarisco, non ha detto che non passeremo per il fuoco, ma: non sarai bruciato, non ha detto non passerai per le acque, ma: Io sarò con te ed esse non ti sommergeranno. Tutto dipende dalla tua scelta!

CONCLUSIONE
IL Diavolo pensa che la chiesa del 3 millennio è secolarizzata: tollerante, che ha perso l’interesse per le cose spirituali, la quale, si accontenta dell’apparente conversione che appaga una coscienza dormente, mentre vive con un immenso vuoto interiore.
Molti mi dicono: sento un vuoto dentro, un’angoscia! Cerca lo Spirito santo. restaura l’altare del tuo cuore e scegli da che lato vuoi stare.

Questa non è la politica Italiana, confusionaria, instabile e influenzabile, non è beautiful dove corrono tutti dietro lo stesso uomo, non è lo sport dove si possono comprare le partite, in palio c’è la vita Eterna! 
Oggi abbiamo il risveglio culturale, etico, dei diritti dell’uomo “il microcosmo al centro dell’attenzione! Tutto perché ci si possa sentire realizzati.

Dov’è il risveglio dello Spirito Santo? Egli rende consapevoli della motivazione delle prove, prepara, illumina, se il cuore ha il coraggio di fare la scelta.


Egli ti dice: “se ubbidirai… Io darò… Io farò… se annaffierai la pianta, essa crescerà…

Dio vuole vedere fiaccole accese, cuori che gridano: Signore aiutami ad uscire da questa condizione spirituale!  Non voglio dividerti con nessuno!

NON PUOI SERVIRE DUE PADRONI! Molti credono che “mammona” si riferisca a Satana, no! È di più! Lui offre la sua merce gratis, ti promette e ti dona ricchezze, gloria, fama e tutte quelle cose che ti tengono lontano da Dio e alla fine la morte eterna.

( Dut. 30, 19) Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti,

SCEGLI LA VITA!

La benedizione di Dio non è sentire un’emozione profonda, Egli deve dire bene di te (ti benedice) soltanto se approva la tua morale, il tuo modo di essere cristiano, se somiglia a Cristo… perciò l’apostolo Paolo dice a Timoteo: studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio! (2 Tim. 2, 15)



giovedì 31 ottobre 2013

YESHUAH = Gesù, è lui che salva,

Testo: 2) Pietro cap. 3 v 10,14-15

Ora il giorno del signore verra’ come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridento e gli elementi si dissolveranno consumati dal calore, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse…. Aspettando queste cose fate di tutto per essere trovati da lui immacolati, e irreprensibili, in pace. E ricordate che la pazienza del nostro signore e’ per la vostra salvezza.

L’ apostolo Pietro descrive il giorno del Signore per responsabilizzare i credenti alla riflessione di una preparazione per qualcosa di imminente. Il suo suggerimento è chiaro! Per essere trovati pronti: IMMACOLATI, IRREPRENSIBILI, IN PACE.

Certo su questi tre termini ci sarebbe tanto da dire, come facciamo essere
IMMACOLATI: se il mondo che ci circonda è macchiato dal male, dalla bugia, dalla permalosità, dal qualcuno che ci vuole fare apparire uguale agli altri? La nostra veste spirituale si macchia ogni giorno e ci fa sentire colpevoli.
La nostra mente è attaccata messa alla prova con pensieri che passano e lasciano delle immagini, ma come disse un saggio cinese “noi non possiamo impedire ad una rondine di posarsi sul nostro capo, ma possiamo impedirgli di crearci un nido!”

IRREPRENSIBILI: In una frase, una persona irreprensibile è perfetta, nessuno la può additare, impossibile diremmo noi, ma il Signore disse al Suo popolo siate santi perché IO sono Santo, quindi abbiamo l’obbligo d’essere irreprensibili.

IN PACE, Realizzare questo termine è ancora più difficile degli altri due, quante bandiere per la pace, quante fiaccolate! Ma il mondo è sempre in guerra, nazione contro nazione, famiglie contro famiglie, genitori contro i figli e figli contro i genitori, mariti contro mogli e mogli contro i mariti.

Dov’è quella pace auspicata dallo stesso termine? Per gli ebrei shalom stava a significare ogni bene: guarigione, prosperità, ed ogni benedizione dall’alto.

L’apostolo ci dice che da un momento all’altro Gesù ritornerà, e i cieli infuocati si dissolveranno, l’etere sarà arrotolato, ma il tema di questo messaggio per noi non è questo, perché tutto questo succederà solo a coloro che Gesù Cristo non troverà pronti! Per noi oggi c’è ancora una possibilità: LA SALVEZZA! Così dice il verso 15 E RICORDATE CHE LA PAZIENZA DEL NOSTRO SIGNORE E’ PER LA VOSTRA SALVEZZA!
Alcuni non hanno il concetto chiaro di questo termine, SALVEZZA, il non credente pensa non ne ha bisogno, ma anche il credente appena accetta Gesù inizia a dormire sugli allori, sicuro che una volta salvato lo è per sempre, dimenticando che è con la PERSEVERANZA che salveremo le anime nostre.
Gesù è la versione italiana del nome aramaico Yešu' (traduzione aramaica del nome ebraico יהושע [pronuncia: Yĕhowašhūa‘], da cui anche Giosuè ed Isaia, nonché la variante etimologica ebraica di Giasone), attraverso il greco dei vangeli ησος (Iēsoûs) e il latino Iesus. Significa "YHWH è salvezza"; «YHWH» è il tetragramma biblico la cui esatta pronuncia è discussa, solitamente è reso con Yahweh o con Jahvé, talvolta non è pronunciato affatto.
Questo nome usualmente lo si fa derivare dall'aramaico (ישוע) che è comunemente pronunciato in inglese come Yeshua (IPA /jʃuʕ/). Era la forma contratta di Yehoshua, che originariamente voleva dire "YHWH è salvezza" o "che YHWH t'aiuti".

Il termine salvezza dall’ebraico YESHUAH e in greco soterìa, vuol dire Gesù, è lui che salva, questo termine comporta l’idea di liberazione, sicurezza, guarigione,conservazione, buona salute, aiuto, vittoria, prosperità e perdono dei peccati. Scaviamo adesso brevemente in questi termini per il test della nostra salvezza:
1)     Liberazione, yheshua, Io ti libero dice il Signore; quante volte affermiamo che Gesù ci ha liberato dai nostri peccati, in verità noi soli conosciamo quanti vizi o cattive abitudini ancora regnano nel nostro cuore, possiamo dire con tutta sincerità di essere liberi?
2)     SICUREZZA,Yheshua, con me sei al sicuro! E’ certezza senza dubbi, è tranquillità che non ha paura del pericolo, se hai fatto di Gesù il tuo potente aiuto!
3)     GUARIGIONE yheshua, se vivi in me avrai guarigione! Crediamo che per le sue piaghe abbiamo avuto, guarigione? Essa non consiste soltanto quella fisica, ma soprattutto quella dell’anima, Davide: disse tu mi ristori l’anima, Lui soltanto può guarire le ferite della nostra anima!
4)     CONSERVAZIONE: Yheshua, ti nasconderò sotto le mie ali e nessuno ti potrà fare del male questo termine da l’idea di proteggere custodire, salvaguardare dal nemico che lo potrebbe alterare o distruggere. Ti senti custodito?
5)     Al servo della chiesa di Sardi in apoc.3,10 dice, poiché tu hai osservato la mia parola anch’io ti custodirò nell’ora della prova, Egli ci protegge dal nemico conservandoci sotto le Sue grandi ali come quella chioccia che si lasciò bruciare nell’incendio pur di salvare i suoi pulcini.
6)     BUONA SALUTE Yheshua, è lo stato perfetto di benessere e di felicità, Gesù disse a Zaccheo “oggi salute è entrata a casa tua” Cristo è la nostra salute. Molte pensano che la salute si riferisce soltanto al bene fisico, in verità salute è un concetto molto più alto, tutto ciò che è buono viene dall’alto e viene copiosamente, ogni dono perfetto viene dall’alto.
7)     AIUTO Yheshua, Io sono il tuo aiuto sempre pronto nelle distrette. Sappi che chi tocca te tocca la pupilla dell’occhio mio, il mio aiuto non consiste in una raccomandazione, No! Verrò io stesso a salvarti dice il Signore, per farti notare la differenza tra colui che mi serve e colui che non mi serve.
8)     VITTORIA Yheshua, Io sono il Re dei Re il potente in battaglia il vittorioso, pensa che ho vinto anche la morte, perché se io non fossi risuscitato tu oggi non saresti qui ma sotto il male che ti teneva prigioniero.
9)     PROSPERITA’YHESHUA, Io sono la tua gioia perenne. Molte persone hanno trasformato questo termine in ricchezza materiale, in verità è molto di più, è un avverarsi di un desiderio dopo l’altro che comprende ogni bene e desiderio approvato da Dio.

Infine tutto questo lo potrai realizzare in quell’unica parola Salvezza se confesserai il tuo peccato davanti al Suo altare…. Dicendogli: Signore io desidero la liberazione, sicurezza, guarigione, essere conservato, avere buona salute, Vittoria, prosperità, VOGLIO GESU’ YHESHUA….Grazie perché stai ritardando la tua venuta per darmi la possibilità di essere pronto! Mi arrendo a te!

domenica 13 ottobre 2013

TESTO: Efesi 4, 15-16


LA VITA CRISTIANA E’ UNA CRESCITA SPIRITUALE, ATTRAVERSO: dei requisiti

UN’INTIMA COMUNIONE CON DIO. (1 Cor. 1, 9)

UNA RETTA CONOSCENZA DELLA SUA PAROLA. (Eccl. 7, 12)

UNA PROFONDA SAGGEZZA PER USARE LA CONOSCENZA.
 (Ef. 5, 15)

LA PASSIONE PER LE ANIME PERDUTE. (Prov. 11, 30)

LA CONSOLAZIONE PER COLORO CHE SONO AFFLITTI.
(1 Tess. 5, 11)

L’AMORE COME EMBLEMA DELLA VITA. (1 Cor. 13, 4)

LA PREGHIERA QUOTIDIANA. (1 Tess. 5, 17)

LA LETTURA DELLA PAROLA. (Gios. 1, 8)

LA FORZA DELLA FEDE PER VINCERE LE TENTAZIONI. (Ef. 6, 16)

LA PACE INTERIORE CON UN VOLTO SERENO. (Eb. 12, 14)

LA GIOIA E L’ALLEGREZZA  PER CANTARE LE SUE LODI.
(Salmo 100, 1-2)

LA SPERANZA NELL’ATTESA DEL RITORNO DEL SIGNORE.
(Tito. 2, 13)

L’UNITÀ DELLA CHIESA PER VIVERE IN UN CONTESTO MIGLIORE. (Ef. 4, 3)

IL PERDONO PER ESSERE PERDONATI  ( Marco 11, 26)

MARAN-ATAH! GESU’ RITORNA! SEI PRONTO?

 

venerdì 11 ottobre 2013


Come abbiamo ricevuto la Bibbia

Fin da quando Eva incontrò la marea di dubbio e di rinnegamento di Satana (Genesi 3:1-7), l'umanità ha continuato a dubitare della Parola di Dio. Purtroppo, Eva ebbe poco aiuto per superare i suoi ostacoli intellettuali nella piena fiducia nell'auto-rivelazione di Dio (Genesi 2:16-17).

Senz'altro, le Scritture hanno abbastanza contenuto per essere interrogate, dato che sono composte da 66 libri, 1189 capitoli, 31173 versetti, e più di 750.000 parole. Quando apri la tua Bibbia per leggerla o studiarla, forse ti chiedi o ti sei chiesto nel passato, "Come possiamo essere sicuri che questa è la Parola di Dio?" Una domanda del genere non è del tutto sbagliata, soprattutto quando si cerca con una mente aperta (Atti 17:11). Le Scritture sono aperte alle domande che uno studente sincero si pone. C'è un sacco di domande che possono venire in mente, per esempio:
  • Da dove viene la Bibbia?
  • Di chi dà il pensiero?
  • Sono stati persi dei libri della Bibbia nel passato?
  • Che cosa affermano le Scritture riguardo sé stesse?
  • È all'altezza delle sue affermazioni?
  • Chi ha scritto la Bibbia – Dio o l'uomo?
  • Le Scritture sono state protette da modifiche umane durante i secoli?
  • Quanto vicino ai manoscritti originali sono le traduzioni moderne?
  • Come è arrivata la Bibbia alla nostra era e nella nostra lingua?
  • Ci sono più Scritture future, oltre gli attuali 66 libri?
  • Chi ha deciso, e con quale basi, che la Bibbia è composta dell'elenco tradizionale di 66 libri?
  • Se le Scritture furono scritte in un periodo di circa 1500 anni (dal 1400 a.C. al 100 d.C. all'incirca), tramandate per 2000 anni, e tradotte in migliaia di lingue, che cosa impediva che la Bibbia fosse alterata da persone, o per sbaglio o per cattivi motivi?
  • La Bibbia di oggi merita veramente il titolo "La Parola di Dio"?
Senza dubbio, queste domande hanno assillato la mente di molti. Uno studio delle Scritture risolve tutte queste questioni, in modo che non ci sia più bisogno di essere preoccupato da esse. La Bibbia dà questa sicurezza.

Le affermazioni delle Scritture riguardo sé stesse

Prendi la Bibbia e lascia che parli per sé stessa. Afferma di essere la Parola di Dio? Sì! Più di 2.000 volte solo nell'Antico Testamento, la Bibbia afferma che Dio ha detto quello che è scritto nelle sue pagine. Dall'inizio (Genesi 1:3) alla fine (Malachia 4:3), questo è quello che le Scritture affermano. La frase "la Parola di Dio" occorre più di 40 volte nel Nuovo Testamento. È identificata con l'Antico Testamento (Marco 7:13). È quella che Gesù predicò (Luca 5:1). È il messaggio che gli apostoli insegnarono (Atti 4:31; 6:2). È la Parola che i Samaritani ricevettero (Atti 8:14) come trasmessa dagli apostoli (Atti 8:25). È il messaggio che i Gentili ricevettero come predicato da Pietro (Atti 11:1). 
È la Parola che Paolo predicò durante il suo primo viaggio missionario (Atti 13:5,7,44,48-49; 15:35-36). È il messaggio predicato durante il secondo viaggio missionario di Paolo (Atti 16:32; 17:13; 18:11). È il messaggio che Paolo predicò durante il suo terzo viaggio missionario (Atti 19:10). È il punto centrale del libro degli Atti in quanto si diffondeva dappertutto rapidamente (Atti 6:7; 12:24; 19:20). 

Paolo era attento quando disse ai Corinzi che parlava la Parola come datagli da Dio, che non era stata adulterata, e che era una manifestazione della verità (2Corinzi 2:17; 4:2). Paolo riconobbe che era la fonte della sua predicazione (Colossesi 1:25; 1Tessalonicesi 2:13). I Salmi 19; 119, come pureProverbi 30:5-6, fanno affermazioni potenti sulla Parola di Dio che la distinguono da qualsiasi altra istruzione religiosa nella storia dell'umanità. Questi brani dimostrano la correttezza di chiamare la Bibbia 'sacra' (2Timoteo 3:15) e 'santa' (Romani 1:2). 

La Bibbia afferma di essere la definitiva autorità spirituale per quanto riguardo la dottrina, la riprensione, la correzione e l'educazione alla giustizia, perché è l'ispirata Parola di Dio onnipotente (2Timoteo 3:16-17). Le Scritture asseriscono la loro sufficienza spirituale, e similmente affermano l'esclusività del loro insegnamento (vedi Isaia 55:11; 2Pietro 1:3-4).

La Parola di Dio dichiara di essere inerrante (Salmi 12:6; 119:140; Proverbi 30:5; Giovanni 10:35) e infallibile (2Timoteo 3:16-17). In altre parole, è vera e quindi affidabile. Tutte queste qualità dipendono dal fatto che le Scritture sono date da Dio (2Timoteo 3:16; 2Pietro 1:20-21), che garantisce la sua qualità alla fonte e quando è stata originalmente scritta.
Nelle Scritture, la persona di Dio e la Parola di Dio sono dappertutto collegate, in modo che quello che è vero del carattere di Dio sia vero anche della natura della Parola di Dio. Dio è vero, impeccabile e affidabile; quindi così anche è la sua Parola. Quello che una persona pensa della Parola riflette, in realtà, quello che la persona pensa di Dio.

Dunque, le Scritture possono fare queste rivendicazioni ai suoi lettori.
"Dio dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del Signore." Deuteronomio 8:3
"Non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca." Giobbe 23:12

Il processo di pubblicazione

La Bibbia non si aspetta che il lettore speculasse su come queste divine qualità fossero trasferite da Dio alla sua Parola, ma piuttosto anticipa le domande con risposte convincenti. Ogni generazione di scettici ha assalito le affermazioni della Bibbia, ma le sue spiegazioni e risposte sono state più che sufficienti. La Bibbia ha passato per il processo di pubblicazione divina quando è stata data e distribuita all'umanità. Le sue caratteristiche sono discusse qui sotto.

Rivelazione

Dio prese l'iniziativa di spiegare e di rivelare sé stesso all'umanità (Ebrei 1:1). Le modalità erano diverse: a volte tramite la creazione, a volte tramite visioni o sogni o i discorsi dei profeti. Però, la più completa e comprensibile auto-rivelazione fu tramite le proposizioni delle Scritture (1Corinzi 2:6-16). La rivelata e scritta Parola è unica in quanto è l'unica rivelazione di Dio che è completa e che così chiaramente dichiara il peccato dell'umanità e la provvisione da parte di Dio del Salvatore.

Ispirazione

La rivelazione divina fu catturata negli scritti della Bibbia tramite l'ispirazione. Questa ha a che fare più con il processo per cui Dio si è rivelato che con il fatto della sua auto-rivelazione. "Ogni Scrittura è ispirata da Dio..." (2Timoteo 3:16) lo afferma. Pietro ne spiega il processo, "Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo" (2Pietro 1:20-21). 

Così la Parola di Dio fu protetta da errore umano durante la sua scrittura originale dal ministero dello Spirito Santo (vedi Deuteronomio 18:18; Matteo 1:22). Una sezione di Zaccaria 7:12 lo descrive chiaramente: "...la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva per mezzo del suo Spirito, per mezzo dei profeti del passato". Questo ministero dello Spirito era esteso sia alle parti (le parole) sia alla totalità degli scritti originali.

Canonicità

Dobbiamo capire che la Bibbia è in realtà un unico libro con uno solo autore divino, benché fosse scritta in un periodo di 1.500 anni tramite le penne di una quarantina di autori umani. La Bibbia inizia con il racconto della creazione scritto da Mosè nel 1405 a.C. all'incirca, e continua al racconto dell'eternità futura di Apocalisse 21-22, scritto dall'apostolo Giovanni nel 95 d.C. Durante questo periodo, Dio rivelò in modo progressivo sé stesso e i suoi propositi nelle Scritture ispirate. Ma ciò solleva una domanda significativa: "Come sappiamo quali scritti dovevano essere inclusi nel canone delle Scritture e quali erano da escludere?"

Nella storia, tre principi generalmente riconosciuti furono usati per convalidare quelli scritti che furono un risultato di rivelazione e di ispirazione divina. Prima di tutto, l'autore del libro doveva avere un profeta o un apostolo riconosciuto (o qualcuno associato con un apostolo, come i casi di Marco, Luca, Ebrei, Giacomo e Giuda). Secondo, il libro non poteva essere in disaccordo con o contraddire le Scritture precedentemente scritte. Terzo, il libro doveva generare il consenso generale della chiesa come libro ispirato. Così, quando i diversi concili si svolsero nella storia della chiesa per considerare il canone, non votarono per la canonicità di un libro, ma piuttosto riconobbero, dopo il fatto, quello che Dio aveva già scritto.

Per quanto riguardo l'Antico Testamento, al tempo di Gesù tutto l'Antico Testamento era scritto e accettato dai Giudei. L'ultimo libro, Malachia, fu completato nel 430 a.C. Non solo il canone dell'Antico Testamento di Cristo è conforme all'Antico Testamento usato per tutti i secoli dopo, ma non contiene la non ispirata Apocrifa, un gruppo di 14 libri scritti dopo Malachia e aggiunti all'Antico Testamento all'inizio del secondo secolo a.C. nella traduzione greca dell'Antico Testamento ebraico chiamato la Septuaginta (LXX), e che appare tuttora in alcune versioni della Bibbia. 

Però, neanche un brano dall'Apocrifa è citato da uno scrittore del Nuovo Testamento, e Gesù non incluse nessuna parte di essa quando riconobbe il canone dell'Antico Testamento del suo tempo (vedi Luca 24:27,44).
Al tempo di Cristo, l'Antico Testamento era diviso in due liste di 22 o di 24 libri, che contenevano lo stesso materiale dei 39 libri delle versioni moderne. Nella lista di 22 libri, Geremia e Lamentazioni furono considerati come un unico libro, come pure Giudici e Rut. La lista di 24 libri era divisa in questo modo:

La legge

Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio

I profeti

I profeti anteriori: Giosuè, Giudici, Samuele (1 e 2), Re (1 e 2)
I profeti posteriori: Isaia, Geremia, Ezechiele, i dodici (profeti minori)

Gli scritti

Libri poetici: Salmi, Proverbi, Giobbe
I cinque rotoli (Megilloth): Cantico dei cantici, Rut, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester
Libri storici: Daniele, Ezra-Neemia, Cronache (1 e 2)
Gli stessi tre test di canonicità usati per l'Antico Testamento vanno usati anche per il Nuovo. Nel caso di Marco e di Luca/Atti, i libri sono considerati come se fossero l'opera di Pietro e di Paolo rispettivamente. Giacomo e Giuda furono scritti dai fratellastri di Gesù. 

Mentre Ebrei è l'unico libro del Nuovo Testamento di cui non si sa l'autore, il suo contenuto è così simile a quello dell'Antico e del Nuovo Testamento che la chiesa primitiva decise che doveva essere scritto da un collega di un apostolo. I 27 libri de Nuovo Testamento sono universalmente accettati come ispirati da Dio dalla fine del quarto secolo d.C.

Preservazione

Come si può essere sicuri che la rivelata e ispirata Parola di Dio scritta, che fu riconosciuta come canonica dalla chiesa primitiva, è stata tramandata fino ad oggi senza la perdita di niente? Inoltre, siccome uno degli scopi principali del Diavolo è di minare la Bibbia, sono sopravvissute le Scritture a questo assalto distruttivo? 

Nel principio, negò la Parola di Dio a Eva (Genesi 3:4). Più tardi Satana tentò di storcere le Scritture nel suo incontro nel deserto con Cristo (Matteo 4:6-7). Tramite il re Ioiachim, cercò letteralmente di distruggere la Parola (Geremia 36:23). La battaglia per la Bibbia continua, ma le Scritture hanno e continueranno a sopravvivere ai suoi nemici.

Dio anticipò la malignità dell'umanità e di Satana verso le Scritture con le sue promesse di preservare la sua Parola. L'esistenza continuata delle Scritture è garantita in Isaia 40:8, "L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre" (vedi anche 1Pietro 1:25). Questo significa che nessuna Scrittura ispirata è stata persa nel passato o è da scoprire ancora.
Il contenuto delle Scritture sarà conservato, sia in cielo (Salmo 119:89) sia sulla terra (Isaia 59:21). 
Così i propositi di Dio, come pubblicizzati negli scritti sacri, non saranno mai frustrati, neanche nel più piccolo dettaglio (vedi Matteo 5:18; 24:25; Marco 13:3; Luca 16:17).
"Così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata." (Isaia 55:11)

Trasmissione

Siccome la Bibbia è stata tradotta frequentemente in diverse lingue e distribuita in tutto il mondo, come possiamo sapere che nessun errore è stato introdotto, neanche per sbaglio? Mentre il cristianesimo si è diffuso, è certamente vero che la gente abbia voluto avere la Bibbia tradotta nella propria lingua, che richiedeva traduzioni dalle lingue originali, l'ebraico e l'aramaico per l'Antico Testamento e il greco per il Nuovo Testamento. 

Non solo il processo di traduzione dava un'opportunità per errori, ma anche il processo di pubblicazione, che era per mano fino all'invenzione della stampa nel 1450 all'incirca, dava continue possibilità di errore.

Durante i secoli, gli studiosi della scienza di critica testuale hanno scoperto, conservato, catalogato, valutato e pubblicato un numero enorme di manoscritti biblici da tutti e due i Testamenti. Infatti, il numero di manoscritti biblici drammaticamente superano in numero i frammenti esistenti di qualsiasi altra letteratura antica. 

Confrontando testo con testo, il critico testuale può determinare con molta fiducia quello che lo scritto originale e ispirato conteneva.
Benché le copie esistenti del principale antico testo ebraico (masoretico) risalgono solo al decimo secolo d.C., due altre linee importanti di evidenza testuale aumentano la fiducia dei critici testuali che possono scoprire il testo originale. 
Prima di tutto, l'Antico Testamento ebraico del decimo secolo d.C. può essere confrontato con la traduzione greca chiamata la Septuaginta o LXX (scritta dal 200 a.C. al 150 a.C. all'incirca; i manoscritti più vecchi ancora esistenti risalgono al 325 d.C. all'incirca). 
C'è un consistenza meravigliosa fra i due, che attesta l'esattezza del processo di copiatura dei testi ebraici durante i secoli. Secondo, la scoperta dei rotoli del mar Morto dal 1947 al 1956 (manoscritti datati dal periodo 200-100 a.C.) è stata estremamente importante. 

Dopo aver confrontato i testi ebraici più vecchi con quelli più recenti, sono alcune piccole variante sono state scoperte, nessuna di cui cambia il significato di un brano. Benché l'Antico Testamento è stato tradotto e copiato da secoli, la versione più recente è essenzialmente la stessa di quelle di prima.
I risultati per il Nuovo Testamento sono ancora più decisivi perché una quantità maggiore di materiale è disponibile per lo studio; ci sono più di 5000 manoscritti greci del Nuovo Testamento che vanno dall'intero testamento a frammenti di papiri che contengono una parte di un versetto. Alcuni frammenti esistenti risalgono al periodo da 25 a 50 anni dopo la scrittura. Gli studiosi del testo del Nuovo Testamento hanno concluso che 1) il 99,99% del testo originale è stato ritrovato e 2) nell'altro centesimo di una percentuale non ci sono variante che influenzano in modo sostanziale qualsiasi dottrina cristiana.

Con questo ricchezza di manoscritti biblici nelle lingue originali e con l'attività disciplinata dei critici testuali per stabilire con quasi totale esattezza il contenuto dei testi originali, qualsiasi errore introdotto e/o perpetuato dalle migliaia di traduzioni nei secoli può essere identificato e corretto paragonando la traduzione o copia con l'originale ricostruito. Tramite questo mezzo provvidenziale, Dio ha adempiuto la sua promessa di preservare le Scritture. Possiamo essere sicuri che ci sono traduzioni disponibili oggi che sono veramente degne del titolo, la Parola di Dio.

Riassunto

Dio voleva che la sua parola durasse per sempre (preservazione). Quindi la sua auto-rivelazione scritta e proposizionale (rivelazione) fu protetta da errore quando originalmente scritto (ispirazione) e raccolta nei 66 libri dell'Antico e del Nuovo Testamento (canonicità). 

Durante i secoli, decine di migliaia di copie e migliaia di traduzioni sono state fatte (trasmissione) che hanno introdotto qualche errore. Ma siccome esiste ancora un'abbondanza di manoscritti dei due Testamenti nelle lingue originali, la scienza della critica testuale è stata in grado di ritrovare gli scritti originali (rivelazione e ispirazione) fino al 99,99%, e il rimanente centesimo di una percentuale non ha nessun effetto sul suo contenuto (preservazione).

Il sacro libro che leggiamo, studiamo, ubbidiamo e predichiamo merita di essere chiamato, senza riserva, la Bibbia o 'Il libro senza pari', siccome il suo autore è Dio e ha le qualità di totale verità ed è completamente veritiero, che sono caratteristiche anche della sua fonte divina.

Ci sarà ancora di più nel futuro?

Come possiamo sapere che Dio non emenderà la nostra Bibbia attuale con un 67o libro ispirato? O, in altre parole, "È il canone chiuso per sempre?"
I testi delle Scritture ci avvertono che nessuno deve togliere o aggiungere alle Scritture (Deuteronomio 4:2; 12:32; Proverbi 30:6). 

Consapevoli del fatto che altri libri canonici furono scritti dopo queste parole di avvertimento, possiamo solo concludere che mentre nessuna cancellatura era mai permessa, in realtà scritti autorizzati e ispirati potevano essere aggiunti per completare il canone protetto da questi brani.
Il testo più impellente sul canone chiuso è le Scritture stesse, a cui niente è stato aggiunto da quasi 2.000 anni.
"Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro." (Apocalisse 22:18-19)
Alcune osservazioni significative, prese insieme, hanno convinto la chiesa durante i secoli che il canone di Scrittura è veramente chiuso e che non sarà mai riaperto.
  1. Il libro di Apocalisse è unico nelle Scritture in quanto descrive dettagliatamente gli eventi della fine della storia e che precedono il futuro eterno. Siccome Genesi inizia le Scritture collegando il passato eterno con la nostra esistenza nel tempo con il solo racconto dettagliato della creazione (Genesi 1-2), c'è un silenzio parallelo dopo che Giovanni ha scritto l'Apocalisse. Questo ci porta anche alla conclusione che il canone del Nuovo Testamento fu allora chiuso.
  2. Come ci fu un silenzio profetico dopo che Malachia completò il canone dell'Antico Testamento, così ci fu un silenzio parallelo dopo che Giovanni scrisse l'Apocalisse. Ciò porta alla conclusione che il canone del Nuovo Testamento fu allora chiuso anche.
  3. Siccome non ci sono stati, né ci sono, dei profeti o apostoli nel senso dell'Antico o del Nuovo Testamento, non ci sono più possibili autori di futuri scritti ispirati e canonici. La Parola di Dio "è stata trasmessa ai santi una volta per sempre", e non si deve aggiungere ad essa, ma invece combattere strenuamente per essa (Giuda 3).
  4. Delle quattro esortazioni bibliche di non cambiare le Scritture, solo quella in Apocalisse 22:18-19 contiene avvertimenti di severo giudizio divino per la disubbidienza. Inoltre, l'Apocalisse è l'unico libro del Nuovo Testamento che conclude con questo tipo di ammonizione e fu scritto più di 20 anni dopo il resto del Nuovo Testamento. I fatti suggeriscono quindi che l'Apocalisse è l'ultimo libro del canone e che la Bibbia è completa; aggiungere o togliere sarebbe contro la volontà di Dio.
  5. Infine, la chiesa primitiva, quella più vicino nel tempo agli apostoli, credeva che l'Apocalisse concludesse gli scritti ispirati di Dio, le Scritture.
Possiamo dunque concludere, con un ragionamento biblico, che il canone è e rimarrà chiuso. Non ci sarà nel futuro un 67o libro della Bibbia.

Dove stiamo fermi?

In aprile 1521, Martin Lutero apparse davanti ai suoi accusatori ecclesiastici alla Dieta di Worms. Gli avevano dato un ultimatum di rinunciare alla sua fede solida nella sufficienza e nella perspicuità delle Scritture. Lutero rispose, "Finché la testimonianza della Scrittura o la forza trasparente del ragionamento non mi convinceranno di essere in errore – non accetto l'autorità dei papi e dei concili, in quanto si contraddicono - io mi atterrò a quei passi della Scrittura a cui ho fatto appello. 
La mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio... Qui sto fermo. Non posso fare altro. Dio mi aiuti."
Come Martin Lutero, possiamo anche noi alzarci sopra i dubbi interiori e affrontare le minacce esteriori quando la Parola di Dio è assillata. Possa Dio aiutarci ad essere combattenti leali per la fede. Sta' fermo in Dio e nella sola Scrittura.

La Bibbia

Questo libro contiene: la mente di Dio, lo stato dell'uomo, la via di salvezza, la condanna dei peccatori, e la felicità dei credenti.
La sua dottrina è santa, i suoi precetti sono obbligatori, la sua storia è vera, e le sue decisioni sono immutabili. Leggila per essere saggio, credila per essere salvato, e mettila in pratica per essere santo.
Contiene luce per guidarti, cibo per sostenerti e conforto per rallegrarti. È la cartina del viaggiatore, il bastone del pellegrino, la bussola del pilota, la spada del soldato e lo statuto del Cristiano. Qui il cielo è aperto e le porte dell'inferno sono svelate.
Cristo è il suo tema, il nostro bene il suo disegno e la gloria di Dio il suo scopo. Dovrebbe riempire la memoria, governare il cuore e guidare i piedi.

Leggila lentamente, spesso e in preghiera. È una miniera di ricchezze, salute per l'anima e un fiume di piacere. È data a te qui in questa vita, sarà aperta al giudizio ed è stabilita per sempre.
Coinvolge la più grande responsabilità, ricompenserà il lavoro più grande e condannerà tutti quelli che si prendono gioco del suo contenuto.
"Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l'accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete." 1Tessalonicesi 2:13



Di John F. MacArthur, Jr., The MacArthur Study Bible, (Dallas: Word Publishing) 1997

domenica 6 ottobre 2013

ETICA E MORALE A CONFRONTO: AGOSTINO I mali della storia e la Provvide...

ETICA E MORALE A CONFRONTO: AGOSTINO I mali della storia e la Provvide...

AGOSTINO I mali della storia e la Provvidenza 1. Qualcuno dirà: Perché questo tratto della bontà di Dio è giunto anche a miscredenti e ingrati? Perché? Certamente perché lo ha compiuto colui che ogni giorno fa sorgere il suo sole sopra buoni e cattivi e fa piovere su giusti e ingiusti. Alcuni di loro riflettendo con ravvedimento su questi fatti si convertono dalla loro miscredenza; altri invece, come dice l’Apostolo, disprezzando la ricchezza della bontà e longanimità di Dio a causa della durezza del loro cuore e di un cuore incapace di ravvedimento, mettono a profitto lo sdegno nel giorno dello sdegno e della manifestazione del giusto giudizio di Dio che renderà a ciascuno secondo le sue azioni. Tuttavia la pazienza di Dio invita i cattivi al ravvedimento, come il flagello di Dio istruisce i buoni alla pazienza. Allo stesso modo la misericordia di Dio abbraccia i buoni per proteggerli, come la severità di Dio ghermisce i cattivi per punirli. È ordinamento infatti della divina provvidenza preparare per il futuro ai giusti dei beni, di cui non godranno gli ingiusti, e ai miscredenti dei mali, con cui non saranno puniti i buoni. Ha voluto però che beni e mali nel tempo siano comuni ad entrambi affinché i beni non siano cercati con eccessiva passione, poiché si vede che anche i cattivi li hanno, e non si evitino disonestamente i mali, poiché anche i buoni spesso ne sono colpiti. 2. Inoltre differisce molto la condizione tanto di quella che si considera prosperità come di quella che si considera avversità. L’individuo onesto non si inorgoglisce dei beni e non si abbatte per i mali temporali; il cattivo invece è punito dalla sorte sfavorevole appunto perché abusa della favorevole. Tuttavia Dio manifesta abbastanza chiaramente la sua opera spesso anche nel dispensare tali cose. Se una pena palese colpisse ogni peccato nel tempo, si potrebbe pensare che nulla è riservato all’ultimo giudizio. Se al contrario un palese intervento di Dio non punisse nel tempo alcun peccato, si potrebbe pensare che non esiste la divina provvidenza. Lo stesso è per la prosperità. Se Dio non la concedesse con evidente munificenza ad alcuni che la chiedono, diremmo che queste cose non sono di sua competenza. Allo stesso modo se la concedesse a tutti quelli che la chiedono, supporremmo che si deve servirlo soltanto in vista di tali ricompense. Il servizio a lui non ci renderebbe devoti ma interessati e avari. Stando così le cose, buoni e cattivi sono egualmente tribolati, ma non ne consegue che non siano diversi perché non è diversa la sofferenza che gli uni e gli altri hanno sopportato. Resta la differenza di chi soffre anche nella eguaglianza della sofferenza e, sebbene sia comune la pena, non sono la medesima cosa la virtù e il vizio. Come in un medesimo fuoco l’oro brilla, la paglia fuma, come sotto la medesima trebbia le stoppie sono triturate e il grano è mondato e la morchia non si confonde con l’olio per il fatto che è spremuto dal medesimo peso del frantoio, così una unica e medesima forza veemente prova, purifica, filtra i buoni, colpisce, abbatte e demolisce i cattivi. Quindi in una medesima sventura i cattivi maledicono e bestemmiano Dio, i buoni lo lodano e lo pregano. La differenza sta non nella sofferenza ma in chi soffre. Infatti anche se si scuotono con un medesimo movimento, il fetidume puzza disgustosamente, l’unguento profuma gradevolmente. 1. Dunque nella desolazione degli avvenimenti passati, se si valutano con la fede, che cosa hanno sofferto i cristiani che non è riuscito a loro vantaggio? Prima di tutto possono riflettere umilmente sui peccati, a causa dei quali Dio sdegnato ha riempito il mondo di tante sventure. E sebbene essi siano ben lontani dagli scellerati, disonesti e miscredenti, tuttavia non si ritengono così immuni dalle colpe da non giudicarsi degni di dover sopportare, a causa di esse, mali nel tempo. Si fa eccezione per il caso che un individuo, pur vivendo onestamente, cede in alcune circostanze alla concupiscenza carnale, sebbene non fino all’enormità della scelleratezza, non fino al gorgo della disonestà e all’abominio dell’immoralità, ma ad alcuni peccati o rari o tanto più frequenti quanto più piccoli. Eccettuato dunque questo caso, è forse facile trovare chi tratti come devono esser trattati coloro, per la cui tremenda superbia, lussuria, avarizia ed esecrande ingiustizie e immoralità, Dio, come ha predetto con minacce, distrugge i paesi? Chi tratta con essi come devono esser trattati? Il più delle volte infatti colpevolmente si trascura di istruirli e ammonirli e talora anche dal rimproverarli e biasimarli o perché rincresce l’impegno o perché ci vergogniamo di affrontarli o per evitare rancori. Potrebbero ostacolarci e nuocerci nelle cose del mondo o perché la nostra avidità desidera ancora di averne o perché la nostra debolezza teme di perderle. Certamente ai buoni dispiace la condotta dei cattivi e pertanto non incorrono assieme ad essi nella condanna che è riservata ai malvagi dopo questa vita. Tuttavia, dato che sono indulgenti con i loro peccati degni di condanna perché si preoccupano per i propri sebbene lievi e veniali, giustamente sono flagellati con i malvagi nel tempo, quantunque non siano puniti per l’eternità. Ma giustamente, quando vengono per disposizione divina tribolati assieme ai cattivi, sentono l’amarezza della vita perché, amandone la dolcezza, hanno preferito non essere amari con i 2. Ma se qualcuno si astiene dal rimproverare e biasimare coloro che agiscono male o perché aspetta un tempo più opportuno o perché teme per essi che da ciò non diventino peggiori o perché potrebbero scandalizzarsi, importunare e allontanare dalla fede individui deboli, che devono essere educati alla bontà e alla pietà, allora evidentemente non si ha l’interesse dell’avidità ma la prudenza della carità. È da considerarsi colpa il fatto che coloro i quali vivono onestamente e detestano le azioni dei malvagi, sono tuttavia indulgenti con i peccati degli altri che dovrebbero redarguire o rimproverare. Lo fanno per evitare le loro reazioni perché non nuocciano loro nelle cose che i buoni usano lecitamente e onestamente ma con desiderio più intenso di quanto sarebbe opportuno per chi è esule in questo mondo e professa la speranza di una patria superiore. Or vi sono individui più deboli che menano vita coniugale, hanno figli o desiderano averli, posseggono casa e famiglia. L’Apostolo si volge loro nelle varie chiese insegnando e istruendo come le mogli devono comportarsi con i mariti e i mariti con le mogli, i figli con i genitori e i genitori con i figli, i servi con i padroni e i padroni con i servi. Costoro con piacere conseguono molti beni temporali e terreni e con dolore li perdono, quindi per mantenerli non osano affrontare coloro la cui vita peccaminosa e delittuosa, a loro avviso, è reprensibile. Ma anche quelli che hanno raggiunto un grado più perfetto di vita, non sono intralciati dai legami coniugali e si limitano nel vitto e nel vestito, nel temere le macchinazioni e la violenza dei malvagi contro il proprio buon nome e incolumità, per lo più si astengono dal riprenderli. Certamente non li temono al punto da giungere a compiere simili azioni a causa delle intimidazioni e perversità dei malvagi. Tuttavia spesso non vogliono rimproverare le azioni, che non compiono assieme ai disonesti, sebbene potrebbero col rimprovero correggerne alcuni, perché, se non riuscissero, la loro incolumità e buon nome potrebbero subire un grave danno. Non lo fanno perché considerano il loro buon nome e la vita indispensabili all’educazione degli uomini, ma piuttosto per debolezza perché fanno piacere le parole lusinghiere e la vita serena 28 e si temono il giudizio sfavorevole del volgo, la sofferenza e la morte fisica, cioè a causa di certi legami della passione e non dei doveri della carità. 3. Non mi sembra una ragione di poco rilievo che anche i buoni siano colpiti con i cattivi dal momento che Dio vuole punire la immoralità anche con la calamità delle pene nel tempo. Sono puniti insieme non perché conducono insieme una vita cattiva ma perché amano insieme la vita nel tempo, non in maniera eguale, comunque insieme. I buoni dovrebbero averla in minor conto affinché i malvagi efficacemente ammoniti conseguano la vita eterna. E se non volessero esser compagni nel conseguirla, dovrebbero esser sopportati e amati come nemici, giacché finché vivono, non si sa mai se non muteranno in meglio il proprio volere. In proposito, non certamente eguale ma di gran lunga più grave responsabilità hanno coloro ai quali per mezzo del profeta si dice: Egli morrà nel suo peccato, ma io chiederò conto del suo sangue dalla mano della sentinella. Le sentinelle, cioè i capi delle comunità sono stati costituiti nelle chiese proprio perché non si astengano dal rimproverare i peccati. Tuttavia non è del tutto immune da colpa chi, sebbene non sia posto a capo, conosce e trascura di biasimare e correggere molti fatti in coloro, ai quali è unito da particolare condizione di vita, se vuole evitare fastidi in vista di quei beni che in questa vita usa onestamente ma da cui ritrae piacere più del dovuto. Inoltre per i buoni si ha un’altra ragione della loro soggezione ai mali temporali. È il caso di Giobbe. La coscienza dell’individuo nella prova si rende consapevole del disinteressato sentimento di pietà con cui ama Dio. 1. Considerati attentamente secondo ragione questi fatti, rifletti se ai credenti e devoti sia avvenuto qualche male che non si sia mutato per loro in bene. A meno di pensare eventualmente che è vuoto di significato il detto dell’Apostolo: Sappiamo che a coloro che amano Dio tutte le cose si volgono in bene. Hanno perduto tutto ciò che avevano. Ma anche la fede? anche la pietà? anche il bene della coscienza ricca davanti a Dio? Queste sono le ricchezze dei cristiani. E l’Apostolo che ne era ricco diceva: È un grande guadagno la pietà con quanto basta. Non abbiamo portato nulla in questo mondo ma non possiamo portar via nulla. Se abbiamo di che mangiare e coprirci, contentiamoci. Coloro che vogliono diventar ricchi incorrono nella tentazione, nello scandalo e in vari desideri stolti e dannosi che infossano l’uomo nella rovina e perdizione. Radice infatti di tutti i mali è l’amore del denaro ed alcuni che in esso sono incorsi si sono allontanati dalla fede e si sono impigliati in molti dolori.